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MONONOKE - Gli spiriti giapponesi

Postato da Marcello Bertinetti il
Kiyo hime 189 - donna demone

Mononoke!

E i sogni dei bambini diventano incubi, le notti delle donne si agitano di paure. Perfino gli uomini più forti, i combattenti, tremano al suono di quella terribile parola…

È la paura del sovrannaturale, un sentimento che unisce civiltà tanto lontane come quella occidentale e quella orientale. Alcuni potrebbero obiettare: è la cultura che s’è contaminata. La tecnologia e i principi di libertà e democrazia provenienti da ovest, l’estetica e la spiritualità che arrivano da est.

nelle immagini: Kiyo hime, donna demone - Buruburu, fantasmi dei codardi

Secondo queste opinioni, i punti di contatto tra Europa e Estremo Oriente sono relativamente recenti: un paio di secoli o poco più. Eppure, nel profondo del nostro animo, dove si sedimentano le vicende del passato, c’è altro. Proviamo a scavare nell’immaginario collettivo e scendere fino allo strato in cui abbiamo depositato la cultura magica medievale: quella in cui fantasmi e spiriti ancora convivevano con le credenze religiose del cristianesimo, e inducevano persone comuni e grandi ecclesiastici a praticare rituali propiziatori.

Shīsā 23 - yokai guardiano

nelle immagini: Hashihime, principessa vergine del ponte - Shīsā, yokai guardiano

Un dottore della chiesa come Alberto Magno, considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del medioevo, ancora nel XIII secolo cercava di mettere insieme teologia, scienza naturale e magia. Perché? Perché il mondo medievale era popolato dai demoni: che fossero figli di Satana o di Dio non faceva differenza e l’importante era tenerli a bada offrendo loro preghiere e doni. Nei testi magici dell’alto medioevo – ma anche nelle grandi opere letterarie, e si stiamo parlando di Sant’Agostino e Dante Alighieri – si elencano centinaia di differenti spiriti, molti dei quali hanno persino un titolo nobiliare e quindi rivestono un ruolo importante nella propria gerarchia. E attenzione: i demoni tengono moltissimo ai titoli. Per questo, dal Duecento all’Ottocento, si sono moltiplicati i “cataloghi” dei demoni: esempi famosi sono il testo del medico e mago inglese Johann Wier (la Pseudomonarchia daemonum del 1563) e la classificazione di Francis Barrett elencata nel libro The Magus del 1801.

Ikuchi 79 - colossale mostro marinoJami 21 - spirito malvagio della montagna

nelle immagini: Ikuchi, colossale mostro marino - Jami, spirito malvagio della montagna

L’Estremo Oriente è popolato dai mononoke. Al pari dei demoni terrestri e celesti che vivevano nelle foreste e nei sogni delle società feudali, i mononoke sono creature sovrannaturali, dotate di grandi poteri e quindi in grado di influenzare l’esistenza degli umani. Profondamente radicati nella ricca spiritualità giapponese, sono gli spettri protagonisti dell’epopea letteraria del periodo Heian, compreso tra l’VIII e il XII secolo. Nel medioevo dell’arcipelago, nessuno giapponese ignorava gli yōkai, mononoke terribili nell’aspetto e capaci di causare sfortuna e danno. L’origine stessa del nome mononoke – dal cinese “cosa strana” – evoca l’idea della mostruosità, che deve essere combattuta o addomesticata. Le analogie con l’Europa non finiscono qui. In quell’epoca, la vita quotidiana era scandita da rituali che univano credenze e magia, e che avevano l’obiettivo di rendersi amici i demoni padroni della notte e del giorno, del lavoro e della famiglia. Quindi, c’erano specialisti capaci di dialogare con gli spiriti: i monaci e gli yamabushi, che praticavano incantesimi e intonavano preghiere, e usavano l'esorcismo per curare le malattie causate dai mononoke. Esattamente come nell’occidente feudale…

 Nurikabe 151 muro dipintoOkuri inu 59 - cane accompagnatore

nelle immagini: Nurikabe, muro dipinto - Okuri inu, cane accompagnatore

Il variegato universo dei demoni giapponesi è ben descritto nell’originale libro Mononoke di Matthew Mayer (edizioni NuiNui), strutturato come un vero catalogo illustrato. In questa intervista Mayer racconta come è nata l’idea del libro e descrive il repertorio dei mononoke dal suo originale punto di vista.

I disegni che illustrano questo post sono tratti dal libro di Mayer.

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