La fine dei samurai
Postato da Alberto Bertolazzi ilNel 1877 i samurai incontrarono la loro inevitabile fine. Sotto l'Imperatore Mutsuhito la modernizzazione del Giappone non dava più spazio ai supereroi con la katana. Ma la loro non fu una fine silenziosa. Ecco alcune brevi storie che raccontano il tramonto di un'epoca.
Le accademie di Saigō Takamori
È l'eroe drammatico delle cronache del 1877. Capo anziano del governo di Satsuma, uno dei feudi più potenti del Giappone, Saigō non tollera la modernizzazione del suo paese. L'entrata dell'Occidente, con nuovi modi di vestire e commerci sempre più attivi con l'America, è il tradimento del principio che ha preservato per secoli il paese: Espellere i barbari. Perciò fonda un'accademia privata a Kagoshima, dalla quale gemmano altre 132 scuole in tutta la prefettura. Più che di istruzione, qui si parla di addestramento: chi esce dall'accademia è un samurai.
Per un pugno di riso
Si sa che i samurai non si sono mai arricchiti. Il loro stipendio era spesso un pugno di riso. Ma in quegli anni il governo dell'imperatore decide di eliminare anche gli stipendi di riso. È la goccia che fa traboccare il vaso: abbandono delle tradizioni, tradimento del bushidō, corruzione dilagante ed ora lo sfregio finale. Cosa manca? Un capo che conduca la rivolta. No, c'è anche quello: Saigō Takamori. Al quale la ribellione è servita su un piatto d'argento.
La fine del feudalesimo
Dietro la crisi di quegli anni c'è la fine del feudalesimo e la forte intenzione dell'imperatore di accentrare i poteri nelle sue mani. La riduzione del rango dei grandi nobili passa attraverso l'eliminazione dei samurai, il loro braccio armato. L'imperatore organizza un vero esercito regolare, di leva, completamente sotto il controllo centrale. Il battesimo del fuoco avviene proprio in quegli anni: i soldati contro i samurai, le forze regolari contro i ribelli.
In Trecento, come alle Termopili
La ribellione del feudo di Satsuma consuma le vite di migliaia di samurai. L'esercito di Saigō è sfiancato dalla potenza di fuoco dell'esercito regolare. Le armi che arrivano dall'America fanno la differenza. In particolare, la mitragliatrice semovente Gatlin, che impedisce ai samurai di combattere corpo a corpo e all'arma bianca. Alla fine, in cima allo Shiroyama dove si sono rifugiati, restano 300 – secondo alcune cronache 500 – fedeli di Saigō. Come gli spartani alle Termopili. Quasi 20.000 uomini cingono d'assedio il monte, finché gli ultimi eroici samurai escono e si gettano contro il nemico, armati di katana. Per essere falciati dalle Gatlin.
Suicidio o no?
Che fine fa il condottiero della rivolta, Saigō? Qui si entra nel mito: la sua testa viene ritrovata separata dal collo, come avviene a chi ha praticato il seppuku, il suicidio rituale. Si racconta che l'abbia fatto come atto estremo di orgoglio, per non finire nelle mani sporche dei soldati dell'imperatore; e dopo essersi messo in ginocchio e aver spinto la spada wakizashi nell’ombelico, trovando la forza di eseguire un preciso taglio a elle, sia spirato di fronte al fedele seguace Beppu Shinsuke. Il quale, come prescrive il rituale, gli ha reciso la testa. Ma la storia di solito la raccontano i vincenti: quindi, all'imperatore giunge notizia che una pallottola ben indirizzata ha ucciso il capo della rivolta, e che Beppu ha tagliato la testa solo per preservare la dignità del proprio comandante.
Film, canzoni e videogame
Queste storie, eroiche e lontane, sono ormai pane quotidiano anche per noi occidentali soprattutto grazie a un film, una canzone e un videogioco. La pellicola è diventata famosa col titolo di L'ultimo samurai, ed è stata vista da mezzo mondo grazie alla risonanza del nome del protagonista: Tom Cruise. La canzone, meno nota, è Shiroyama, della band heavy metal svedese Sabaton. Il testo ripercorre i momenti salienti della battaglia finale, rappresentata come lo scontro fra mondo antico e mondo moderno. Il videogame, infine: si tratta del gioco per PlayStation Way of the Samurai, in cui l'azione ha luogo proprio durante la ribellione di Satsuma.
Le illustrazioni che accompagnano questo articolo sono tratte dal libro Samurai, dall'ukiyoe alla cultura pop di Gavin Blair. È possibile vedere una presentazione del libro su YouTube a questo indirizzo.